venerdì 13 gennaio 2012

Milano. Brera Incontra il Pushkin. Collezionismo russo tra Renoir e Matisse. 13 gennaio 2012

In esposizione una eccezionale sequenza di capolavori di Cézanne, Gauguin, Monet, Matisse, Renoir, Picasso, Rousseau e Van Gogh dalle collezioni del Museo Statale delle Arti Figurative Puškin di Mosca celebra lo straordinario incontro di due grandi musei del XIX secolo in occasione dell'Anno della Cultura Italia-Russia. L'esposizione promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Museo Pushkin e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Milano, è curata da Caterina Bon Valsassina, Sandrina Bandera e Irina Antonova ed è in reciprocità della mostra su Caravaggio che lo Stato Italiano presenterà al Puskin da dicembre 2011: come per le opere di Caravaggio è una mostra dei record, con diciassette dipinti assicurati per quasi un miliardo di dollari. Agli albori del Novecento due collezionisti russi, commercianti di tessuti, Sergei Schuckin e Ivan Morozov diventano con la loro passione per l'arte, testimoni di tutte quelle novità e stimoli che hanno caratterizzato l'Europa a cavallo dei due secoli: le esposizioni universali, l'affermazione della fotografia, la pittura en plein air, i Salon e i caffè parigini, lo studio della forma estrema e del colore puro. Grandi mercanti e viaggiatori, i collezionisti Schukin e Morozov, in anni diversi, divennero i migliori clienti delle più importanti gallerie di Parigi, come Druet, Durand-Ruel, Kahnweiler, Vollard. In mostra una delle migliori opere della seconda fase cubista di Picasso, Ritratto di Ambroise Vollard, che Ivan Morozov acquistò probabilmente perché conosceva da vicino questo marchand, di certo non per una particolare sensibilità nei confronti del cubismo. Lo stesso Vollard che definì Morozov "un russo che non contratta!" non perché agisse affrettatamente ma piuttosto con slancio e passione. "Arrivati a Parigi scendevano dal treno ed erano già nelle botteghe, davanti ai loro occhi sfilavano tele come episodi di un film, tornavano a Mosca senza aver visto altro". (Felix Féneon – direttore della Galleria Bernheim-Jeune)














Nessun commento:

Posta un commento